Dopo il forte rimbalzo degli asset rischiosi a luglio, agosto è stato nel complesso un mese negativo sia per le azioni che per le obbligazioni.  

Nella prima parte del mese, gli indici azionari hanno consolidato i loro guadagni, favoriti da un indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense marginalmente positivo, che si è attestato all'8,5% su base annua (flat su base mensile), dopo il massimo storico del 9,1% di giugno. D'altro canto, la dinamica dell'inflazione nell'Eurozona ha continuato a essere ancora più difficile, con un CPI di agosto al 9,1%. L'attività economica ha continuato a rallentare, soprattutto in Europa, dove il PMI manifatturiero si è attestato a 49,6 dopo il 49,8 di luglio (dove dati inferiori a 50 indicano una contrazione). Il PMI manifatturiero statunitense si è attestato a 51,5, leggermente inferiore a quello di luglio.  

Nell’ultima parte del mese, il sentiment risk-off di mercato è stato innescato principalmente dal discorso da falco del presidente della banca centrale statunitense J. Powell a Jackson Hole, che ha sottolineato ancora una volta il forte impegno a riportare l'inflazione al target della Fed.  
 

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